Camillo SBARBARO – Nando Gazzolo

 

Talor, mentre cammino solo al sole

e guardo coi miei occhi chiari il mondo

ove tutto m'appar come fraterno,

l'aria la luce il fil d'erba l'insetto,

un improvviso gelo al cor mi coglie.

 Un cieco mi par d'essere, seduto

sopra la sponda d'un immenso fiume.

Scorrono sotto l'acque vorticose,

ma non le vede lui: il poco sole

ei si prende beato. E se gli giunge

talora mormorio d'acque, lo crede

ronzio d'orecchi illusi.

Perché a me par, vivendo questa mia

povera vita, un'altra rasentarne

come nel sonno, e che quel sonno sia

la mia vita presente.

Come uno smarrimento allor mi coglie,

uno sgomento pueril.

Mi seggo

tutto solo sul ciglio della strada,

guardo il misero mio angusto mondo

e carezzo con man che trema l'erba.

 

 

 

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