CLEMENTE REBORA - viatico

 

O ferito laggiù nel valloncello,

tanto invocasti

se tre compagni interi

cadder per te che quasi più non eri.

Tra melma e sangue

tronco senza gambe

e il tuo lamento ancora,

pietà di noi rimasti

a rantolarci e non ha fine l'ora,

affretta l'agonia,

tu puoi finire,

e nel conforto ti sia

nella demenza che non sa impazzire,

mentre sosta il momento

il sonno sul cervello,

lasciaci in silenzio

grazie, fratello.

 

 

 

 

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