Urlo dove non v'è parola dopo il niente,
urlo a chi mi vede di voi
un caos di resti di morte
col silenzio addosso forte.
Urlo che fioriscano nella voce i venti
finché il mattino diventi
nel mio sangue lingua e canti.
Urlo: chi di voi mi vede
con addosso il silenzio ove la parola non ha volo,
io e la notte - urlo per sapermi da solo.
Letto il libro del presente, - i bambini hanno detto:
un tempo è questo
fiorito nel ventre delle rovine, -
hanno scritto:
un tempo e' questo in cui abbiamo visto
educata la terra dalla morte,
ingannata dall'acqua l'acqua ancora.